Rocco Carnevale, vincitore del Paoletti Talent Prize 2023
presenta il suo portfolio "La stanza del silenzio"
Rocco Carnevale, winner of the Paoletti Talent Prize 2023
presents his portfolio "The room of silence"
‘La stanza del silenzio’ – Polaroids by Rocco Carnevale
Testo critico a cura di Alan Marcheselli
C'è molto nelle immagini di Rocco, forse troppo per essere assimilato in tempi brevi, sono immagini che colpiscono per la tecnica certo, la composizione ovviamente, ma poi superata la "copertina" si entra in un mondo diverso, rubo le parole a Jung:
"C'è un inconscio collettivo che si esprime negli archetipi, oltre a un inconscio personale . La vita dell'individuo è vista come un percorso, un processo di individuazione, di realizzazione del sé personale a confronto con l'inconscio individuale e collettivo."
e perdonatemi ma trovo calzanti anche le parole di Eminen:
"Ma in realtà sono più strano di quanto pensi, perché lo sono. Sono amico del mostro che vive sotto il mio letto e va d'accordo con le voci nella mia testa."
Un Filosofo e un Cantante; si, nessuna citazione e nessun riferimento ad altri fotografi, Rocco vive e crea il suo mondo fotografico nell'intimo, nell'eleganza delle sue immagini riecheggiano voci, pensieri a volte urla ed è forse per questo che allontanarsi risulta difficile, perché la sensazione rimane quella di non essere riusciti a comprendere la profondità perché accecati dalla bellezza.
English Version
There is a lot in Rocco's images, perhaps too much to be assimilated in a short time, they are images that are striking for their technique of course, the composition obviously, but then once you get past the "cover" you enter a different world, I steal the words from Jung :
"There is a collective unconscious that is expressed in archetypes, as well as a personal unconscious. The life of the individual is seen as a path, a process of identification, of realization of the personal self in comparison with the individual and collective unconscious. "
and forgive me but I also find Eminen's words fitting:
"But I'm actually weirder than you think, because I am. I'm friends with the monster that lives under my bed and goes along with the voices in my head."
A Philosopher and a Singer; yes, no quotes and no references to other photographers, Rocco lives and creates his photographic world intimately, in the elegance of his images voices, thoughts and sometimes screams echo and this is perhaps why moving away is difficult, because the sensation remains that of not being able to understand the depth because they were blinded by beauty.
Rocco Carnevale, lucano, nasce il 7 Giugno 1975, vive e lavora nella sua terra nativa.
Ancora adolescente comincia a seguire le sue più grandi passioni: la musica e la fotografia.
A 16 anni con i propri risparmi acquista la sua prima fotocamera e da autodidatta comincia a studiare la fotografia, ma dopo diversi anni per una serie di eventi se ne allontana fino al 2012 quando riprende a fotografare con la stessa passione.
Dopo un breve approccio con la fotografia digitale, ritorna all'utilizzo del supporto analogico. L'utilizzo della "pellicola" però non è frutto di romantica nostalgia, è un approccio fisico all'arte fotografica, che per lui non è solo vedere, ma anche toccare, odorare, dare forma concreta alla emozioni
English Version
Rocco Carnevale, from Lucania, was born on 7 June 1975, lives and works in his native land.
While still a teenager he began to follow his greatest passions: music and photography. At 16, he bought his first camera with his own savings and began to study photography as a self-taught person, but after several years due to a series of events he moved away from it until 2012 when he resumed photography with the same passion. After a brief approach to digital photography, he returns to the use of analogue support. The use of "film", however, is not the result of romantic nostalgia, it is a physical approach to photographic art, which for him is not just seeing, but also touching, smelling, giving concrete form to emotions.
Filosofia
Nel mio percorso artistico, da qualche anno, la fotografia ha smesso di essere mera rappresentazione ed interpretazione della realtà, per diventare strumento di autoanalisi e figurazione di piccoli e grandi conflitti interiori.
Attraverso ritratti di modelle la fotografia assume così una sfumatura intima, che racconta sentimenti, inquietudini ed emozioni. L'utilizzo della Polaroid aggiunge atmosfere oniriche trasformando la visione fotografica in qualcosa di fisico: le piccole dimensioni inducono a tenere l'immagine tra le mani, ad avvicinarsi ad essa e a farsi trasportare "dentro" di essa, in un coinvolgimento emotivo che isola dal resto del mondo e arriva alle corde dell'animo dell'osservatore.
Philosophy
In my artistic journey, for some years now, photography has stopped being a mere representation and interpretation of reality, to become a tool for self-analysis and figuration of small and large internal conflicts.
Through portraits of models, photography thus takes on an intimate nuance, which tells of feelings, anxieties and emotions. The use of the Polaroid adds dreamlike atmospheres, transforming the photographic vision into something physical: the small size induces us to hold the image in our hands, to get closer to it and to be transported "inside" it, in an emotional involvement that isolates us from rest of the world and reaches the observer's soul strings
ISO600 2024 is an event conceived and curated by Alan Marcheselli in collaboration with Galleria Paoletti and Nital